Il mio Aikido

Ueshiba Morihei. [1]

Il fallimento è la chiave per raggiungere il successo.
Ogni errore ci insegna qualcosa“.[2]
Ueshiba Morihei.

L’Aikidō (合氣道) è un’arte marziale esclusivamente difensiva, il suo scopo è contrastare un attacco dirigendo la forza dell’avversarsario in un’altra direzione e rendendogli impossibile continuarlo. Questo lo distingue da altre arti marziali, come p.es. il Karate, dove un attacco viene spesso contrastato bloccandolo e quindi provocando un impatto, spesso doloroso per entrambi i contendenti. Ovviamente per praticare l’Aikidō, durante gli esercizi un Aikidoka (合気道家) dovrà attaccare e l’altro dovrà difendersi, quindi vengono insegnate anche tecniche di attacco, ma con il solo scopo della pratica difensiva.[3]

Il termine Aikidō è composto da tre caratteri, o parole: Ai (合) con il significato di armonia ma anche congiungimento ed unione; Ki (氣) con il significato di soffio o energia vitale (confronta p.es. ji o chi in Taijiquan (太極拳) o Taiji o Tai Chi); ed infine (道) con il significato di percorso o via.

Parlando di Aikidō ovviamente bisogna ricordarsi di colui che sviluppò tale disciplina: Ueshiba Morihei anche chiamato dagli Aikidoka O’Sensei (vedi anche nota [1]).

Questa pagina però non è intesa come manuale per l’Aikidō ma il mio viaggio in e con questa disciplina. così come in altre discipline orientali da me praticate più o meno assiduamente. Chi fosse interessato a questa disciplina, cercando su internet troverà molte ed esaurienti informazioni. Inoltre sono disponibili molti libri che spiegano cosa è, e cosa non è, l’Aikidō e mostrano le sue tecniche. Anche molti video sono disponibili su internet.

Il mio primo incontro con l’Aikidō (合氣道)

Era l’anno 1982… televisione…

Aikikai (財団法人合気会) a Roma

Sensei

con il vespone dell’infermiera

esercizi la mattina presto

Tendo Ryu (天道流) ad Aachen

“Sigm und Freud”

“Wie geht’s dir?”, “Warum fragst du?”

Seminar in Lünenburg

Hochschulsportshow.

Tai Chi Chuan (太極拳) ad Aachen

“Rimani calma! Concentrati!”

Aikikai ad Helsinki

Takemusu (武産) Aikidō a Bruxelles

Philippe Voarino

Takemusu Aikidō a Eschweiler

“Lui è più esperto, se non fai la tecnica in modo giusto rimane lì come un sasso e non si muove”

Iaidō (居合道) a Maastricht

A Maastricht con Philippe Voarino.

Durante un seminario che Philippe Voarino tenne a Maastricht nel …, conobbi il dojo locale ed anche l’ormai scomparso Jos Vanroi, da Genk, dove andai un paio di volte al suo Dojo. La foto a destra mostra alcuni dei partecipanti al seminario. Io sono il primo a sinistra, Philippe il terzo da sinistra.

A quei tempi in quel dojo si poteva praticare sia l’Aikidō che lo Iaidō. che mi affascinò subito. Lo praticai quindi circa un anno, facendo la spola tra Aquisgrana ed appunto Maastricht.

Lo Iaidō (居合道) è un’arte marziale giapponese, influenzata dalla dottrina zen. È l’arte dell’estrazione della spada. Scopo ultimo di questa disciplina è la perfetta e armonica unione con sé stessi e con l’universo.

Il termine Iaidō è composta da tre caratteri, o parole: I (居) che significa essere; Ai (合) con il significato di unione (confranta anche, qui sopra, Ai di Aikidō); e (道) con il significato di via. Quindi, letteralmente: “via dell’unione e dell’armonia”.

Kyūdō (弓道) ad Aachen

Kanji di Kyūdō. [4]
Vista la mia passione per le arti marziali giapponesi, nel 2001 decisi di dedicarmi un pò al Kyūdō.

Frequentai quindi per circa un anno il dojo che oggi è parte del PSTV Aachen (Post-Telekom Sportverein 1925 Aachen e.V.).

L’esperienza fu eccezionale e la tecnica per un principiante difficile, nel senso che ovviamente lo scopo non era solo il mirare e tirare una freccia. La concentrazione, l’aspirazione alla perfezione dei movimenti, la meditazione. Tutto questo, che per molti versi accomuna le tre arti marziali giapponesi che ho praticato, rende il Kyūdō quasi il più raccolto dei tre.

Da notare che il Kyūdō è praticato in due tipi di scuole: quelle più mirate alla meditazione ed all’estetica, mentre altre scuole mirano (piccolo gioco di parole) più all’efficenza. Io scelsi il primo tipo.

Sec0ndo la Federazione Giapponese di Kyūdō lo scopo principale dello stesso è raggiungere uno stato di Verità, Bontà, Bellezza (真善美, shin-zen-bi).

I termine Kyūdō è composto da tre caratteri o parole: Kyū (弓) che significa arco; e di nuovo (道) con il significato ancora una volta di via. Kyūdō significa quindi semplicemente La Via dell’Arco.

Purtroppo, a causa di un’operazione al menisco, smisi di praticare sia l’Aikidō che il Kyūdō e per motivi personali e di lavoro, in seguito non ho più potuto seguire nessuna di queste discipline.

Aikidō a Francoforte


L’immagine dell’intestazione è di Gemeinfrei, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=1446652.

[1] L’immagine rappresenta un Ikkyo eseguito da  Ueshiba Morihei (植芝 盛平, 1883 Nishinotani – 1969 Iwama) detto Ō Sensei (翁先生) e André Nocquet (1914 Prahecq – 1999 Melle) ed è di Heimori – Eigenes Werk, CC BY-SA 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=96222434.

[2] Da L’Arte della Pace. A cura di John Stevens. Edizioni Mediterranee. Roma. 2004. [ueshiba2004, pag. 93].

[3] Le informazioni sull’Aikidō, così come i vari Kanji, sono prese dalle mie conoscenze e da https://it.wikipedia.org/wiki/Aikid%C5%8D e https://de.wikipedia.org/wiki/Aikid%C5%8D.

[4] Kanji di Nuage fou — Travail personnel, Domaine public, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=2805372.