Francesco Paola Andò sposò Emanuela (o anche Emmanuela come appare in alcuni registri) Aliotta il 25 ottobre 1888 a Messina[1].
Nel loro atto di matrimonio si può leggere che Francesco aveva 25 anni, era orologiaio, nacque a Taormina[2] ed era residente in Messina, e figlio di Domenico e di Scuderi Giuseppa, entrambi residenti a Messina.
Emanuela invece aveva 22 anni, era di occupazione civile e nata e residente a Messina, figlia del fu Luigi, e di Donato Flavia, anche lei residente a Messina.
Le pubblicazioni furono affisse il 14 ed il 21 ottobre 1888.
Testimoni al matrimonio furono: Andò Carmelo, 23 anni, fonditore, fratello di Francesco, e Delia Domenico, 56 anni, civile.
Tutti gli intervenuti al momento della registrazione dell’atto di matrimonio “si sono essi meco sottoscritti”, quindi sapevano leggere e scrivere.
Il secondo nome di Francesco era proprio Paola, e non Paolo, in onore a San Francesco di Paola (Paola 1416 – Castello di Plessis-lez-Tours 1507). Una scorsa ai registri dello Stato Civile di quel periodo a Messina e dintorni ci conferma che era d’uso a quel tempo aggiungere l’appellativo Paola dopo il nome Francesco, proprio in onore del Santo[3] (vedi anche il nome Francesco al § 1.4.17 Pag. 50).
Francesco Paola Andò di Domenico e Scuderi Giuseppa
Francesco Paola Andò è nato a Taormina il 17 aprile 1863[4] alle ore 13:00. Era figlio di Domenico Andò, 31 anni, ferrajo e di Giuseppa Scuderi, 24 anni, entrambi domiciliati a Taormina. Il neonato fu presentato da Rosaria Falanga, 40 anni, levatrice, domiciliata in Taormina.
Testimoni all’anagrafe furono Tommaso Mazza, 65 anni, e Salvatore Gulotta, 36 anni, entrambi calzolai e domiciliati a Taormina.
La levatrice ed i testimoni dichiararono di non saper scrivere, gli altri firmano l’atto di nascita, dove è anche annotato il matrimonio con Emanuela.
Francesco fu battezzato il 19 aprile 1863 nella parrocchia di Taormina.
Il nostro trisavolo è deceduto il 14 dicembre 1939, a 77 anni, investito da un automobile, al Nosocomio Italico[5] e seppellito il 15 dicembre 1939 al Cimitero Latino di Terra Santa.
Insieme a Francesco sono sepolti anche Domenico, suo figlio, e Michelino, ovvero Michel-Gerard, suo pronipote, figlio di Zia Nina, deceduto a meno di un anno dalla nascita.
Il decesso è registrato anche a Messina[6], dove però si dice sia deceduto il 15 dicembre 1939 in Alessandria d’Egitto alle ore 14:30.
Nel certificato di morte trasmesso dall’Ufficio dello stato civile del R° Consolato Generale d’Italia in Alessandria d’Egitto si leggono come testimoni: Marano Armando, 39 anni, impiegato; Geraci Antonio, 25 anni, impiegato; Oltre ai testimoni erano presenti alla stesura del certificato: Andò Domenico (il figlio) e Bruzzone Francesco (forse il fratello di Marina Elisa, moglie di Domenico).
Secondo gli atti a Messina, al momento del decesso di Francesco, Emanuela era già deceduta, anche se nel Liber Mortuorum citato sopra è indicato che era ancora in vita.
Negli atti di nascita dei suoi figli risulta di professione orologiaio. Solo nell’atto di nascita di Letterio, per altro nato morto, nel 1897 e nel certificato del Consolato di Alessandria d’Egitto, risulta di professione meccanico. Inoltre, in tali atti risulta residente in Via Canario, 36, Solo nell’atto di nascita di Luigi Giovanni nel 1898, risulta residente sempre in Via Canario ma al numero 26.
In mancanza di documentazione al riguardo, si può assumere che Francesco ed Emanuela, insieme ai figli, si siano trasferiti ad Alessandria d’Egitto da Messina tra il 1898 (nascita di Luigi Giovanni a Messina) ed il 1900 (nascita di Maria ad Alessandria d’Egitto).
La Moschea di Al Qaaed Ibrahim Basha
Come detto in precedenza, si racconta che Francesco ad Alessandria d’Egitto, abbia costruito l’orologio che ancora è situato sul minareto della Moschea di Al Qaaed Ibrahim Pasha[7] (a volte anche Moschea di al-Kaed Ibrahim o Moschea El Qaed Ibrahim) .
Tale Moschea fu progettata e costruita dall’architetto Mario Rossi[8] ed è da alcuni considerata il suo capolavoro.
Francesco è indicato come orologiaio nell’atto di nascita dei figli Giuseppa nel 1892, Flavia nel 1895 e Luigi nel 1898.
La Moschea fu costruita circa nel 1948, quindi nove anni dopo il decesso di Francesco avvenuto nel 1839. Potrebbe comunque essere che l’orologio l’abbia costruito in precedenza e che lo avessero quindi utilizzato per dar lustro all’edificio sacro.
Per confermare questa storia di famiglia sono necessarie ulteriori ricerche[i] ad Alessandria d’Egitto, probabilmente nella Biblioteca Centrale, qualora il progetto di tale Moschea sia conservato lì.
Emanuela Aliotta di Luigi e Donato Flavia
Emanuela Aliotta è nata il 17 gennaio 1866 alle ore 18:00 a Messina[9]. Era figlia di Luigi Aliotta, 42 anni, proprietario, domiciliato in Boccetta, e di Flavia Donato, 21 anni, sua moglie, domiciliata in Boccetta. Emanuela fu presentata all’ufficiale dello Stato Civile dal padre. I testimoni furono Torturella Franco, 46 anni, trafficante e Zingali Antonio, 28 anni, lavorante, entrambi domiciliati a Boccetta. L’atto è firmato da Luigi ma non dai testimoni che non sapevano scrivere.
Emanuela è deceduta il 23 luglio 1927 a Messina[10], all’Ospedale Piemonte, all’età di 62 anni, casalinga.
Vedi anche Famiglia Aliotta-Donato.
I Discendenti di Francesco Andò ed Emanuela Aliotta
Otto sono i figli a noi noti, nati dall’unione di Francesco ed Emanuela nacquero.
Il primo fu Domenico Salvatore Andò, nato il 19 gennaio 1890 a Messina, il quale sposò Marina Elisa Bruzzone. vedi Famiglia Andò-Bruzzone.
La seconda figlia fu Giuseppa Andò detta Peppina, nata il 25 agosto 1892 a Messina, la quale andò in sposa a Stelio Tzoulakis. vedi Famiglia Tzoulakis-Andò.
La terza figlia fu Flavia Maria Andò, nata il 27 febbraio 1895 a Messina. Flavia sposò in prime nozze con Chonkry Tabry[ii], infatti, con il marito, è testimone al matrimonio della sorella Giuseppa con Stellio Tzoulakis nel 1918; in seconde nozze sposò quindi Albert Samama. Flavia ed Albert sono i genitori del più volte citato Padre Teodoro, autore dell’albero genealogico mostrato all’inizio di questo paragrafo. vedi Famiglia Samama-Andò.
Il quarto figlio di Francesco ed Emanuela purtroppo nacque morto, come registrato negli atti di nascita. Era Letterio Andò, nato morto il 30 maggio 1897 (Messina – Nati 1897 – N.ro 720). Francesco dichiarò di avere 34 anni, di essere meccanico e domiciliato a Messina, in Via del Canaro 36. Testimoni all’anagrafe furono Giovanni Coretto, 21 anni, tipografo, e Antonino Boè, 53 anni, incisore, entrambi domiciliati a Messina. L’atto fu firmato dal padre e dai testimoni.
Il quinto figlio fu Luigi Giovanni Andò, nato il 18 giugno 1898 a Messina, il quale sposò con Sofia Castriottu. vedi Famiglia Andò-Castriottu.
La sesta figlia fu Maria Andò, nata il 4 novembre 1900 ad Alessandria d’Egitto, che sposò Romolo Domenico Ferrante; Maria e Romolo sono i bisnonni della più volte citata Laura, cugina di quarto grado. vedi Famiglia Ferrante-Andò.
Il settimo e penultimo figlio fu Carmelo Andò, nato il 16 luglio 1904 ad Alessandria d’Egitto, che sposò Carmela D’Andrea. vedi Famiglia Andò-D’Andrea.
Dulcis in fundo, Nonna Concetta, ottava ed ultima figlia di Francesco ed Emanuela, all’anagrafe Concetta Rosaria Andò, nata il 24 ottobre 1906 ad Alessandria d’Egitto.
Vedi anche Famiglia Greco-Andò.
[1] AdS Messina, Messina, Matrimoni, 1888, N° 345 (img 654 di 2870).
[2] AdS Messina, Messina, Matrimoni, 1888, N° 345.
[3] Patrono delle genti di mare e famoso per il miracolo noto come “l’attraversamento dello Stretto di Messina” sul suo mantello steso.
[4] Copia conforme dell’Atto di Nascita, Stato Civile di Taormina, Nati 1863, N° 35. L’originale è in possesso di Laura, mia cugina di quarto grado, abitante in Australia, che lo richiese.
[5] Alessandria d’Egitto, Cattedrale di Santa Caterina, Liber Mortuorum, 1939, Pag. 370, N° 186.
[6] familysearch, Stato Civile, Tribunale, Messina, Morti – Allegati, 1940, N° 7, Parte II, B. (Messina, Morti – Allegati, 1940, N.ro 7, Parte II, B)
[7] ميدان محطة الرمل، المسلة شرق، قسم العطارين، الإسكندرية.
[8] Mario Rossi (Roma, 1897 – 1961). [comites2021].
[9] familysearch, Stato Civile, Messina, Nati 1866, N° 77. (Messina, Nati 1866, N.ro 77)
[10] familysearch, Stato Civile, Messina, Morti, 1927, N° 282. (Messina, Morti, 1927, N.ro 282)
[i] cercare nel progetto della Moschea di Al-Qaaed Ibrahim se si cita il nome di Francesco Andò.
[ii] Ricercare Chonkry Tabry, probabilmente ad Alessandria. Vedi anche mail dei Tabry.
Da sinistra a destra:
- dietro: Carmelo, Luigi Giovanni, Flavia Maria, Giuseppa, Maria, Domenico Salvatore;
- davanti: Concetta, Emanuela, Francesco.
Le ricerche sugli Andò e sugli Aliotta
A causa della ricorrenza dei nomi
- Diego, Domenico, Francesco, Salvatore (ed i corrispondenti femminili) nel ramo Andò e
- Emanuele (o Emmanuele), Luigi, Giuseppe (ed i corrispondenti femminili) nel ramo Aliotta
a questo punto delle ricerche (Marzo 2020) si rende necessario analizzare più a fondo tali cognomi per evitare incongruenze.
Tratto quindi i due rami separatamente:
- Andò, partendo da Francesco Andò e
- Aliotta, partendo da Emanuela Aliotta, figlia di Don Luigi Aliotta e Donna Flavia Donato
genitori di Nonna Concetta, ovvero miei bisnonni.
Da Fare
- Recuperare, da parenti o ad Alessandria, la documentazione sull’orologio sulla mosche di Al Qaaed.
- “Via Canario” non esiste più (forse a causa del terremoto del 1908?). Controllare o al TCI o a Messina dove era precisamente situata e se possibile qualche foto.