Dalle Radici alle Foglie

William Hodding Carter II. [1]

Una volta una saggia donna mi disse:
abbiamo solo due lasciti duraturi
che possiamo sperare di dare in eredità ai nostri figli.
Uno di questi lasciti sono le radici,
l’altro, le ali.[2]
Attribuzione incerta.

Quando si parla di genealogia si pensa subito ad un albero genealogico, nel quale sui rami e sulle foglie sono rappresentati gli antenati e sulle radici i discendenti. La stessa rappresentazione, ovvero gli antenati in alto ed i discendenti in basso, è anche quella usata dai diversi strumenti disponibili per gestire gli alberi genealogici, che siano siti o programmi per computer.

Se si pensa bene, questo è però un controsenso.

I nostri antenati sono le radici dalle quali proveniamo e che ci hanno dato la linfa vitale che ci ha generato e fatto crescere. I nostri antenati hanno fatto di noi quello che siamo. Loro rappresentano la parte più vecchia e più profonda dell’albero. Noi siamo i rami e le foglie, che di anno in anno, ovvero di generazione in generazione, si rinnovano.

Di seguito sono elencati i cognomi che appaiono nella nostra foresta genealogica, divisi per generazioni, partendo dalla cosiddetta generazione 0 (zero), ovvero le generazioni contemporanee: noi, i nostri genitori, i nostri figli e nipoti.

Poiché la nostra è una foresta molto estesa, sono compresi anche i cognomi dei rami collaterali e delle famiglie acquisite, per quanto approfondite nelle ricerche ad oggi (Nov.2020).

Ogni nucleo familiare, ovvero “famiglia” comprende i cognomi della coppia, dei loro genitori e dei loro figli, a volte anche dei nipoti. Per questo gli stessi cognomi, ovvero le stesse famiglie, possono comparire in più generazioni, almeno tre. Inoltre, in caso di varianti dello stesso cognome, le famiglie possono comparire più volte anche all’interno della stessa generazione (confranta p.es. Zulakis, Tsoulakis, Tzoulakis).

Per ogni generazione, a parte la generazione zero, tra parentesi è indicato il numero di individui finora confermati dai dati documentali, anche solo il nome, ed il numero  massimo possibile di antenati sulla linea diretta.

Andando indietro nel tempo però, come anche detto parlando delle Relazioni di Parentela nella Genetica, può succedere che il numero di antenati in una generazione sia minore di quello indicato. Se consideriamo p.es. gli esasavoli, ne dovremmo avere in teoria 128. In pratica però e soprattutto se i nostri antenati vissero tutti in un solo paese, è alquanto probabile che alcuni di questi 128 individui siano stati in qualche modo imparentati tra loro. Il fatto non ci deve scandalizzare. Noi di solito consideriamo un albero genealogico partendo da noi stessi ed andando indietro nel tempo. Dobbiamo però anche tener conto che i nostri antenati non hanno probabilmente avuto un solo figlio. Forse non sono sopravvissuti tutti i loro figli fino ad arrivare all’età di riproduzione, ma se prendiamo una media di anche solo due figli per coppia dopo 7 generazioni la coppia considerata avrà 26, ovvero 64, discendenti, quindi se noi abbiamo 128 esasavoli, ovvero 64 coppie, ed ogni coppia ha 64 discendenti, abbiamo potenzialmente una media totale di … 4.096 cugini, vicini o lontani che siano!

Per quanto detto prima, la mia rappresentazione preferita dei risultati delle mie ricerche non è un albero, ma un ventaglio come quello dell’intestazione o il seguente, dove invece dei nomi degli antenati, differenti colori rappresentano i vari rami, con in grigio i settori ancora da ricercare, ovvero privi di nominativi.

Grafico a ventaglio dei miei, e dei miei fratelli, antenati, da myheritage.it.

La generazione contemporanea (generazioni zero e ±1)

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I rami collaterali della generazione contemporanea

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I rami acquisiti della generazione contemporanea

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La generazione -2: i nonni ( 4 / 4 )

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I rami collaterali della generazione -2

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I rami acquisiti della generazione -2

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La generazione -3: i bisnonni ( 8 / 8 )

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I rami collaterali della generazione -3

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I rami acquisiti della generazione -3

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La generazione -4: i trisavoli ( 16 / 16 )

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I rami collaterali della generazione -4

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Fino ai trisavoli quindi, sulla mia linea diretta, ho trovato tutti gli antenati. Per le generazioni successive, ovviamente, le ricerche si fanno sempre più difficili.

La generazione -5: i quadrisavoli ( 21 / 32 )

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La generazione -6: i pentasavoli ( 35 / 64 )

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La generazione -7: gli esasavoli ( 20 / 128 )

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La generazione -8: gli eptasavoli ( 7 / 256 )

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La generazione -9: gli octasavoli( 4 / 512)

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La generazione -10: gli enneasavoli ( 4 / 1.024)

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La generazione -11: I decasavoli ( 0 / 2.048)

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[1] By Detroit Times; promotional photograph with no photographer credited – Self scan of original black-and-white glossy photograph, Public Domain, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=51547760.

[21] “…. Traduzione propria dall’inglese.
A wise woman once said to me that there are only two lasting bequests we can hope to give our children. One of these she said is roots, the other, wings.
Attribuito in ambito anglosassone a William Hodding Carter II (Hammond 1907-Greenville 1972), dichiarando di averlo sentito da una non meglio specificata saggia donna, da Where Main Street Meets the River. Capitolo 27: It’s How We like It, Pagina 337. Rinehart & Company. New York. 1953. Vedi pagina visitata il 18.11.2020 alle 16:20: https://quoteinvestigator.com/2014/08/12/roots-wings/#note-9552-1.
Altri invece, soprattutto in Italia, lo indicano per lo più come proverbio cinese (forse che la saggia donna era cinese?). Vedi p.es. pagina visitata il 18.11.2020 alle 16:00: https://www.frasicelebri.it/frase/william-hodding-carter-ii-ci-sono-due-cose-duratur/.